Palazzo Sacconi deve la sua costruzione all’omonima famiglia nobiliare che a fine ‘600 si stabilì a Montalto dalla vicina Porchia, e a cui si lega anche l’importante figura dell’architetto Giuseppe Sacconi autore del progetto per il Vittoriano (Altare della Patria) in Piazza Venezia a Roma. Sul finire dell’800 il Card. Carlo Sacconi fece ampliare la residenza costruendo un nuovo imponente edificio adibito a magazzino e granaio. La doppia natura di palazzo-deposito donò alla struttura una conformazione architettonica inconfondibile: a un impianto semplice e regolare, con ogni piano collegato all’interno da rampe percorribili a cavallo o in carrozza, fanno da contrasto apparati decorativi come la loggetta a cinque arcate o il cornicione merlato che sovrasta le facciate. Utilizzato come deposito dal Consorzio Agrario Provinciale di Ascoli Piceno e come lanificio dal 1953 al 1995, il palazzo dopo anni di abbandono, è stato recentemente acquistato dal Comune.
Le porte del piano terra di Palazzo Sacconi si riapriranno per accogliere nei suggestivi ambienti voltati un centro wellness-spa per i cittadini e gli utenti delle nuove strutture ricettive. Il piano superiore ospiterà l’incubatore per lo sviluppo del borgo, offrendo servizi diversi per la comunità e le imprese (spazi di cittadinanza attiva, centro studi e osservatorio, spazi di coworking, ecc.) I piani superiori ospiteranno eventi promozionali e attività formative legate alla cultura enogastronomica regionale, un patrimonio immateriale narrato anche attraverso un innovativo spazio esperienziale multimediale. L’ultimo livello, a cui si potrà accedere anche dal cuore del borgo attraverso la hall-museo dedicata a Giuseppe Sacconi, accoglierà un ristorante panoramico e una sala conferenze.